Sono stati riesumati, dopo 29 anni, i poveri resti della studentessa Lidia Macchi, uccisa brutalmente a Cittiglio in una fredda notte di gennaio del 1987. La speranza degli investigatori e’ quella di trovare tracce del DNA dell’assassino, da confrontare con quelle di Stefano Binda che e’ l’unico indiziato dell’omicidio (leggi l’articolo precedente). Le operazioni si sono svolte il 22 marzo alle prime luci del giorno nel cimitero di Casbeno, dove le spoglie riposavano. Le analisi verranno effettuate dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo.