“Un flop! Se l’esposizione dei prezzi medi presso i distributori doveva servire a ridurre i prezzi o quanto meno a mitigarne l’aumento, allora è stato un fallimento. Il prezzo medio in autostrada della benzina self ha raggiunto oggi i 2 euro esatti, mentre il 1° agosto, il primo giorno di entrata in vigore dell’obbligo di esposizione, era pari a 1,984 euro. Insomma, in appena quattro giorni c’è stato un rincaro di 1,6 centesimi al litro, pari a 80 centesimi per un pieno di 50 litri. Va ancora peggio per il gasolio. In autostrada il prezzo, sempre in modalità self, passa da 1,854 del 1° agosto a 1,886 euro al litro, con un balzo di 3,2 centesimi al litro, pari a 1,60 euro a rifornimento”, è quanto afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Come si legge in una nota diffusa dall’Unione, rispetto alle regioni, secondo l’elaborazione effettuata dall’Unione Nazionale Consumatori sui dati medi del MIMIT, è il Lazio la regione più “cattiva” in termini di incremento di prezzo, con un rialzo dal 1° agosto di 1,9 centesimi per un litro di benzina self, pari quasi a 1 euro (95 centesimi) per un rifornimento. Al secondo posto delle regioni meno virtuose, Marche, Umbria, Molise e Friuli Venezia Giulia, con un balzo di 1,8 centesimi al litro, 90 centesimi per un pieno.
Per il gasolio, invece, la regione peggiore è il Molise con un salto in appena 4 giorni di 4,5 centesimi al litro, 2 euro e 25 centesimi per un rifornimento. Al secondo posto l’Umbria, 4,4 centesimi al litro (2,20 euro a pieno). Medaglia di bronzo per Lazio e Puglia: +4,1 centesimi, pari a 2 euro e 5 centesimi a pieno.