Un interessante articolo da www.laleggepertutti.it, che sembra dare qualche speranza ai contribuenti italiani.
“Questo canone in bolletta non s’ha da fare”: a dirlo sono i giudici del Consiglio di Stato che hanno appena emesso una sonora bocciatura nei confronti del decreto ministeriale sulle nuove regole relative al canone Rai contenute nella legge di Stabilità 2016. Il parere del Consiglio di Stato era necessario per l’approvazione del decreto attuativo della riforma, decreto che il Ministero dello Sviluppo Economico doveva emettere entro il 14 febbraio ma che è in clamoroso ritardo, proprio a comprova delle difficoltà (e degli imbarazzi) che si registrano a Palazzo.
Mancano poco più di due mesi al giorno in cui vedremo il primo (consistente) addebito di 40 euro sulla bolletta della luce, a titolo di “ratei” del canone Rai ed ancora tutto è in alto mare. Anzi, oggi le cose si complicano ancora di più perché, a quanto pare, ci sarà da rivedere più di un aspetto. E ora, dati i ritardi dell’operazione, diventa azzardato ipotizzare che a luglio tutti ricevano le prime rate nella bolletta elettrica.
I giudici di Palazzo Spada chiedono documentazione supplementare per poter rendere il loro parere. Senza il via libera del Consiglio di stato non sarà possibile pubblicare in Gazzetta Ufficiale il decreto e avviare quindi tutti gli adempimenti collegati per arrivare con la prima tranche del versamento nella bolletta elettrica dal 1° luglio.
Aveva già destato un primo sospetto il fatto che il termine per l’invio dell’autocertificazione, inizialmente programmato al 30 aprile per le raccomandate e al 10 maggio per le modalità telematiche verrà spostato (secondo quanto dichiarato) al 15 maggio. C’è poi l’imbarazzante storia dell’indirizzo a cui inviare l’autocertificazione: dopo solo quattro giorni da quando l’Agenzia delle Entrate aveva fornito la prima indicazione è intervenuta una correzione (il fisco lo ha chiamato “aggiornamento”, ma la sostanza è la stessa). Insomma, l’indirizzo a cui dovremo spedire le autodichiarazioni di non possesso del televisore, per mezzo del servizio postale, è: Agenzia delle entrate, ufficio di Torino 1, Sat – sportello abbonamenti tv – casella postale 22 – 10121 Torino.
FONTE: laleggepertutti.it