Ferragosto, per i Carabinieri di Busto Arsizio: in poche ore tre casi di violenza ai danni di donne con altrettante denunce in stato di liberta’. Nelle scorse ore, i militari della compagnia di bustocca hanno attuato un’efficace attivita’ di contrasto al fenomeno della violenza di genere, in particolare:
- i Militari della stazione di Busto, a conclusione di mirati accertamenti, hanno deferito in stato di libertà per atti persecutori (stalking) un 50enne, italiano, residente a Novara, celibe, operaio, pregiudicato; l’uomo, negli ultimi due anni, indicativamente nel periodo compreso tra maggio 2014 e luglio 2016, si e’ reso responsabile di reiterate condotte persecutorie nei confronti dell’ex compagna 45enne, nubile, imprenditrice, che, sfinita dalla durata di pedinamenti, appostamenti, sia a casa che sul luogo di lavoro, sms, mail ecc., ha presentato denuncia nei primi giorni di agosto.
- Poche ore prima, gli stessi Militari erano intervenuti, denunciando a piede libero per il medesimo reato un altro cittadino italiano, 60enne, di Busto Arsizio, celibe, operaio, censurato: anch’egli, nel piu’ breve periodo maggio / luglio 2016, responsabile di stalking nei confronti della ex compagna, molto piu’ giovane di lui, 35enne, che per l’ennesima volta aveva trovato l’uomo ad attenderla nei pressi della propria abitazione, raccontando, nella successiva denuncia presentata in caserma, del crescendo degli episodi persecutori nei mesi appena trascorsi.
- Nella serata, infine, e’ stato denunciato un cittadino albanese 40enne, residente in citta’, coniugato, disoccupato, pregiudicato, nei confronti del quale sono stati raccolti evidenti indizi di colpevolezza in ordine a reiterate condotte maltrattanti commesse, anche alla presenza di figli minori, nei confronti della moglie convivente, anch’essa albanese, 35enne, cominciate sin dall’inizio del loro matrimonio e della successiva permanenza in Italia, iniziata nel 2010.
Tutte le donne vittime di tali reati, oltre a trovare adeguata attenzione e vicinanza da parte dei Militari dell’Arma, che si sono sacrificati, anche in termini di orario ed impegno nonostante la giornata festiva, sono state “indirizzate” alle strutture antiviolenza operanti nel territorio.