domenica, 26 Marzo 2023

Busto Arsizio: situazione surreale, si va a percezione

Anche a Busto Arsizio, come nel resto d’Italia, i commercianti si chiedono se tenere aperto la propria attività oppure chiudere, al fine di combattere la diffusione del Coronavirus. 

Lunedì 9 marzo, il governo ha deciso di estendere a tutto il territorio nazionale le stesse limitazioni come già imposto per la Lombardia e 14 province ma, a parere di alcuni cittadini, si tratta di un provvedimento insufficiente e gli stessi vorrebbero la chiusura di tutte le attività, ad esclusione di quelle che forniscono prodotti di prima necessità: le farmacie e gli alimentari.

Ieri mattina, martedì 10 marzo, in numerose vie del centro cittadino, più attività commerciali hanno abbassato la saracinesca, e l’elenco è lungo: il parrucchiere con il locale di ridotte dimensioni che non può garantire la distanza consigliata di un metro tra le persone; il centro estetico che ritiene doveroso fermarsi avvisando i clienti con un sms “Fermiamoci tutti, restiamo a casa, per fermare questo virus per poi ripartire quando tutto questo sarà finito”.

Tra i bar è il caos: c’è chi vorrebbe chiudere e chi no, una situazione surreale con iniziative private secondo percezione.

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