Busto Arsizio celebra la Giornata europea in memoria dei Giusti, che ricorre il 6 marzo: domenica alle 11.00 il sindaco Gigi Farioli, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Busto Giuseppe Brazzoli, il Comitato Amici del Tempio civico e la dottoressa Anna Maria Habermann (leggi la sua storia) si ritroveranno in ospedale davanti alla targa che ricorda il dottor Aladár Hábermann, che si trova nell’aiuola situata di fronte al padiglione della Neurologia per un breve ma intenso momento di commemorazione.
Sarà un modo per ricordare tutti i “Giusti” che si sono opposti ai totalitarismi.
Come si ricorderà, il dr. Hábermann, nato nel 1904 a Csátalja, era ebreo, ma, benché convertito, fu perseguitato dalle leggi razziali.
Salvò decine di persone ricercate dai nazifascisti, come scrive la figlia: “nello stesso periodo in cui la sua famiglia veniva perseguitata in Ungheria e poi sterminata dai nazisti, il dr. Hábermann – coadiuvato validamente dalla moglie Rosa e dal fratello di lei, Mario De Molli – aveva costituito in Italia una rete clandestina di “salvatori di vite”, riuscendo a sottrarre alle persecuzioni nazifasciste più di 50 fra partigiani e perseguitati politici, e parecchi ebrei, sia italiani che stranieri. Grazie a questi meriti civili egli ricevette l’agognata cittadinanza italiana dal presidente Einaudi nel 1951, epoca in cui non era facile per uno straniero divenire italiano”.
La giornata proseguirà alle ore 16.00 presso la sala Tramogge dei Molini Marzoli, dove sarà proiettato “La masseria delle allodole”, film di Paolo e Vittorio Taviani che ritrae con sobrietà la tragedia del popolo armeno.
L’iniziativa è proposta in collaborazione con l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni (sarà il direttore Andrea Castellanza a introdurre il film) e ha il patrocinio dell’Ambasciata Armena in Italia.
L’evento fa seguito alla richiesta di organizzare un momento di ricordo del genocidio armeno che il consigliere Paolo Genoni aveva sottoposto al consiglio qualche mese fa. Una richiesta che arricchisce il percorso di valorizzazione della “memoria onesta” che da sempre caratterizza l’Amministrazione Farioli e che anche quest’anno vedrà la partecipazione degli studenti.
Questa la sinossi del film tratta da mymovies.it:
Turchia, 1915. In una cittadina vive la benestante famiglia armena degli Avakian. Nel giorno in cui vengono colpiti dal lutto per la morte del patriarca anche il generale Arkan, capo della guarnigione turca, è presente alle esequie. È il segno di un rapporto, se non di amicizia, di reciproco rispetto tra le due comunità. Ma i Giovani Turchi hanno già pronto un piano per creare la Grande Turchia in cui non ci sarà posto per i ricchi e ‘traditori’ Armeni.
Nessuna mediazione si rivela possibile. Dalla capitale partono per ogni dove gruppi di militari con l’ordine di uccidere sul posto i maschi (di qualunque età essi siano) e di deportare le donne e le bambine per poi massacrarle nei pressi di Aleppo. La famiglia Avakian viene smembrata e la giovane e vitale Nunik farà di tutto per salvaguardare la vita delle più piccole.
I fratelli Taviani non hanno mai smesso di occuparsi del rapporto tra gli individui e la Storia (anche quando si occupavano di Pirandello). Questa volta lo fanno, adattando liberamente l’omonimo romanzo di Antonia Arslan, occupandosi della ferita ancora aperta dell’eliminazione fisica degli Armeni in Turchia. Con un cast veramente composito riflettono (come già avevano fatto in La notte di san Lorenzo e in Good Morning Babilonia) sul potere dell’immagine che al contempo può essere documento (e quindi occasione di riflessione) o strumento manipolabile.
La Giornata, proposta in Italia dalla Fondazione Gariwo, è stata istituita nel 2012 dal Parlamento europeo, che aveva raccolto l’appello lanciato in tutta Europa da intellettuali, uomini di cultura, politici, semplici cittadini, a sostegno dell’istituzione della Giornata che intende valorizzare la Memoria del bene.
Nel sito della Fondazione è segnalato, tra gli altri, anche il programma degli eventi che si svolgeranno a Busto.