I curdi di fronte allo stato islamico e l’equo processo di fronte alla deriva mediatica. Due licei di Busto Arsizio si sono trovati a che fare con due realtà che non affollano spesso i banchi di scuola: il reportage e la giurisprudenza. A portare le immagini girate freschissime nel sud della Turchia al liceo scientifico Arturo Tosi, è stata la giornalista Stefania Battistini, del Tg1. A parlare del diritto all’equo processo, sono stati invece gli avvocati Roberto Aventi, Michela Ghiso e Concetto Daniele Galati, nell’aula magna del liceo artistico Paolo Candiani. Le immagini e la narrazione della reporter hanno restituito una Turchia che vive di fatto uno stato di guerra civile per i diritti negati da tempo al popolo curdo, che si ritrova curiosamente rivale intransigente degli sgozzatori fedeli al califfo, alla sua follia e ai suoi barili di greggio svenduto a chicchessia pur di ricevere in cambio delle armi: “Giornalisti che hanno documentato il trasporto di munizioni pesanti dalla Turchia alla Siria, preda dello stato islamico, sono stati altrettanto pesantemente minacciati dal premier turco Erdogan, che si rimpalla con il russo Putin la responsabilità di fraternizzare con i terroristi tagliagole”. Se il buon Cesare Beccaria fosse ancora qui si metterebbe le mani nel parrucchino. Dall’altra parte della città, l’interesse degli studenti è preso dall’ingiustizia insita in certe affermazioni tese a giudicare un imputato prima ancora che il processo sia finito. Se la deriva mediatica non ammette sconti, ci può sempre pensare il giudice, che rivela spesso quanto siano futili, quando non dannosi, i processi vissuti fuori dalle garanzie dei tribunali, peggio se sulla carta stampata o in tv.
Nelle video, un momento della conferenza:
Paola Vilone