Mentre in tutta Europa, e forse anche oltre, si parla di vaccini e soluzioni anti Covid-19 “all’italiana”, per indicare un’eccellenza, in un momento così delicato per il mondo avvilito dalla pandemia, sempre all’”italiana” (ma forse questa volta gli stranieri non lo sanno), è stata gestita l’emergenza sanitaria nelle scuole con le forniture di banchi a rotelle, in un primo momento, per tenere gli studenti distanziati tra loro, e prevenire la diffusione dei contagi. E “all’italiana” i banchi a rotelle sono stati un flop quasi ovunque perché, come riportato dalle cronache anche un anno fa, gli stessi sono risultati scomodi e inadeguati per le lunghe ore vissute in classe da bambini e ragazzi.
No problem: i banchi a rotelle in alcuni scuole sono stati eliminati, come accaduto in un istituto scolastico dell’Alto Milanese, e ripristinati i vecchi banchi, quelli tradizionali. Peccato che all’arrivo di quelli a rotelle, i primi siano stati messi nello spazio non riparato di un cortile, e qui abbiano subito le intemperie e i cambi di stagione, diventando pressoché inutilizzabili. Come denunciato da alcuni insegnanti della scuola in questione, è stato necessario provvedere all’acquisto di nuovi banchi, con un notevole esborso di denaro, che forse poteva essere risparmiato.
“Perché questi sprechi? Chi paga le scelte sbagliate?”, sono le domande che scuotono un’intera comunità, scolastica ma non soltanto.
In questo caso sì, purtroppo, si riconosce lo stile “all’italiana”.