Sta accadendo in tutta Italia da alcune ore, come forse era facilmente prevedibile: gli uffici CAF sono letteralmente presi d’assalto da numerosi cittadini che chiedono di poter aderire alla distribuzione dei nuovi REI, i Redditi di inclusione.
Si tratta di una misura varata dall’1 dicembre per contrastare la povertà, che deve essere dimostrata con la presentazione del certificato ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.
Chi ha i requisiti previsti potrà ricevere il sussidio economico di 485 euro il mese, ed essere inserito in una rete di sostegno che aiuta nella ricerca di un’occupazione e nelle necessità delle famiglie.
Come raccontano le cronache delle ultime ore, negli uffici comunali e ai CAF si stanno recando più cittadini di quanto previsto, anche soltanto per chiedere informazioni su come essere presi in considerazione dall’aiuto statale.
Indispensabile per i soggetti interessati al REI, essere in possesso del certificato ISEE, quale prima attestazione di necessità.
Questa mattina il Ministero sta valutando l’opportunità di allestire un tavolo di coordinamento del servizio, che non era stato pensato, tra il Ministero stesso, l’Inps, l’Anci e la Consulta dei CAF.