Lo rivelano i dati diffusi in questi giorni dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal: tra le professioni ricercate al momento in Italia, dove entro gennaio dovrebbero essere assunte più di 500mila persone, alcuni profili professionali sono difficili da reperire, soprattutto sul mercato dei cosiddetti “specialisti nelle scienze della vita”.
Più precisamente, è difficile il reperimento del 91,4% di farmacisti, biologi e altri profili di questo gruppo seguiti, come si legge in una nota “dagli operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni (72,8%), dai fonditori, saldatori, montatori di carpenteria metallica (72,6%), dagli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (71,8%) e dai tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (70,6%)”.
La forma di assunzione più diffusa sono i contratti a tempo determinato, con circa 206mila unità, pari al 40,5% del totale, sebbene siano in calo rispetto al 2023, quando rappresentavano il 41,3% del totale. In crescita i contratti a tempo indeterminato: da 122mila di gennaio 2023 agli attuali 129mila (+5,7%).