E’ stato individuato nelle scorse ore all’ospedale Spallanzani di Roma il primo caso di “vaiolo delle scimmie”. Più precisamente, un giovane appena tornato da un viaggio nelle Isole Canarie ha riportato l’infezione riconducibile al “Monkeypox – MPV”, il cosiddetto vaiolo delle scimmie. Prima di questo caso ne sono stati registrati altri anche in Spagna, Portogallo, Regno Unito e Svezia, e negli Stati Uniti.
Il giovane uomo colpito dal virus presenta condizioni generali di salute buone, ma è ricoverato in stretto isolamento, mentre sono state avviate particolari analisi di laboratorio, nonché il tracciamento dei contatti del giovane contagiato. Il diffondersi del vaiolo delle scimmie è monitorato anche dall’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. I contagi non avvengono tra le persone in modo semplice, ma attraverso il contatto con lesioni cutanee, fluidi corporei, indumenti infetti, e droplet soltanto nelle forme più acute (le goccioline di respiro).
Come spiegato da alcuni esperti, il vaiolo delle scimmie e quello umano sono simili, e la vaccinazione anti vaiolo cui è stata sottoposta la popolazione negli anni ’60, in disuso dal 1980, non lo contrasta.
Al momento si raccomanda tempestività nella segnalazione di eventuali nuovi casi, senza diffondere il panico.