Attesa, partecipata ma anche contestata la 98^ edizione della Coppa Bernocchi 2016, corsa ciclistica per professionisti, che questa mattina, mercoledì 14 settembre, è partita da Largo Tosi, bloccando il traffico automobilistico in un giorno feriale per diverse ore.
All’entusiasmo degli organizzatori (US Legnanese, Amministrazione comunale e Banca Popolare di Milano) e dei partecipanti, ciclisti anche di fama internazionale che ogni anno si coinvolgono nella ormai tradizionale gara su percorso urbano, si contrappone la voce di chi ha incontrato difficoltà di ogni genere negli spostamenti in centro, per via delle strade chiuse al traffico.
Unica da parte di molti la domanda: ma perché la Coppa Bernocchi non si corre la domenica?
Riflessioni raccolte lungo le strade quest’oggi anche dai rappresentanti della stampa locale: bella corsa sì, nulla da eccepire, ma perché una gara del genere non si svolge nel fine settimana?
Alla valenza sportiva di una competizione tanto prestigiosa, nelle ore immediatamente successive alla sua conclusione, la città fatta soprattutto di gente che lavora e svolge attività in centro tira un sospiro di sollievo, suggerendo agli organizzatori un giorno diverso per il prossimo anno.
La gara ha interessato Legnano anche nel pomeriggio, con il traguardo fissato in viale Toselli, nel tratto compreso tra le vie Bissolati e Cuzzi.
I corridori hanno percorso 192 chilometri lungo la Valle Olona, con partenza e arrivo a Legnano; gara valevole come test tecnico per chi tra i ciclisti sarà presente tra pochi giorni ai Campionati Europei di ciclismo su strada, e fra due settimane ai Campionati Mondiali.
Tra i partecipanti di quest’anno alla ciclistica della Vall Olona, il campione italiano in carica Giacomo Nizzolo, Elia Viviani, Fabio Aru e Sacha Modolo.
Sul podio a fine corsa sono saliti: Giacomo Nizzolo, seguito da Nicola Ruffoni e da Paolo Simion, dopo una gara che è stata definita avvincente e combattuta.
Resta il fatto che una “Coppa Bernocchi” svolta la domenica, secondo molti avrebbe più riscontro, un impatto migliore per gli sportivi, per i loro sostenitori, per la città.