E’ della ricercatrice turca Duygu Yilmaz la nuova idea per trasformare i noccioli delle olive in bioplastica, vegetale al 100% , biodegradabile e compostabile.
Duygu Yılmaz, ingegnere alimentare, studiando le proprietà dei noccioli d’oliva ha scoperto che questi prodotti di scarto alimentare hanno diverse analogie con la plastica. Da qui la creazione dell’innovativa startup “Biolive” che, producendo dagli scarti dell’oliva un tipo di bioplastica completamente riciclabile, rispetta undici dei diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
Un grandissimo risultato in un mercato come quello della bioplastica, che si sta sviluppando molto velocemente, creando nuove opportunità. Attualmente però i costi del prodotto eco sostenibile sono ancora piuttosto alti rispetto ai derivati del petrolio, il che non lo rende appetibile in molti Paesi. La bio plastica prodotta da Biolive sembrerebbe ovviare a questo problema, proponendosi come soluzione più economica rispetto a prodotti simili presenti sul mercato.
La bioplastica di Biolive si presta alla produzione di diverse tipologie di merci in campo industriale, come quella degli imballaggi, e persino nella produzione di giocattoli. Da aprile 2022 a Tuzla, in Turchia, entrerà in funzione lo stabilimento Biolive per l’aumento della produzione dei biopolimeri, considerato un buon passo avanti verso un’economia etica e consapevole.