Mancava all’appello da ormai due settimane, il quarto uomo presunto scafista che lo scorso 26 febbraio all’alba si trovava sul barcone dei migranti affondato davanti alle coste della calabria.
L’uomo, un cittadino turco di 28 anni, era riuscito ad allontanarsi dal luogo del disastro, facendo perdere le sue tracce, mentre altri tre scafisti, un turco e due pakistani, sono stati arrestati poco dopo la tragedia in mare, dove l’imbarcazione si è sfasciata tra le onde, dopo aver urtato una secca, disperdendo il suo carico umano tra i flutti e causando la morte accertata di ben settantadue persone.
Il 28enne, che a bordo del natante secondo alcuni testimoni era colui che provvedeva anche a manutenzioni di tipo meccanico, avrebbe avuto il compito di guidare il barcone verso la riva, dove non è mai arrivato.
Le indagini hanno portato al suo arresto in Austria.