E’ successo questa mattina, giovedì 6 maggio: i militari dei Nipaaf Carabinieri di Milano e Lodi, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, hanno posto agli arresti domiciliari due italiani residenti in provincia di Milano, accusati di traffico illecito di rifiuti con l’aggravante del metodo mafioso.
All’arresto i Carabinieri sono arrivati dopo un’indagine nel settore dei rifiuti derivanti da demolizioni e scavi. Il lavoro degli investigatori, che si è avvalso anche di intercettazioni telefoniche, ambientali e videoriprese, ha fatto emergere come le società coinvolte, per abbattere i costi di smaltimento, utilizzassero un consolidato metodo illecito di gestione delle macerie, derivanti da demolizione, rifiuti potenzialmente pericolosi (in virtù della eterogeneità del contenuto) che richiedono, prima di essere trattati, l’effettuazione di analisi che ne escludano la dannosità.
E’ stato così disposto il sequestro di tutte le quote di due società riconducibili ai due soggetti arrestati. In particolare, per una delle società, è stato disposto il sequestro dell’intero complesso aziendale costituito da una cava e da un impianto di trattamento di rifiuti. Sequestrate somme per un totale di circa 400mila euro.
Altri tre italiani sono indagati a piede libero, mentre sono in corso le perquisizioni nelle abitazioni degli indagati e negli uffici delle società.