E’ successo nelle scorse ore a Seriate, nella Bergamasca: gli uomini del Servizio centrale d’investigazione sulla criminalità organizzata e del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Brescia della Guardia di Finanza, con il supporto di altri reparti delle fiamme gialle hanno arrestato più di quaranta persone, tutte di origini albanesi, ritenute responsabili di spaccio di cocaina, hashish, marijuana ed eroina: un traffico organizzato tra l’Italia e l’Albania.
Le indagini sono scattate dopo il ritrovamento di due panetti di cocaina, a febbraio del 2017, da parte della Polizia stradale di Seriate lungo l’autostrada A4 Milano-Venezia, in uno zainetto abbandonato. All’epoca lo spacciatore era stato arrestato, ma ulteriori indagini hanno permesso di individuare una fitta rete di commercio illecito di sostanze stupefacenti, tra soggetti residenti in varie località in provincia di Bergamo e i loro corrispondenti in Albania.
Altri arresti sono stati effettuati a Brescia, a Rovigo, Sassari, ed in altre città del Nord d’Italia. In manette anche un vice ministro e un procuratore, entrambi albanesi. La maxi operazione che ha sgominato una vasta impresa di spaccio, ed è stata coordinata dalla Procura di Bergamo con la collaborazione delle autorità giudiziarie albanesi.
A Milano e a Cremona sono state scoperte due raffinerie per il taglio dell’eroina, e due serre di marijuana.