Un viaggio emozionale attraverso le colonne sonore dei grandi film: venerdì 10 maggio alle 21 al Teatro Galleria di Legnano.
ARIA è una realtà del tutto nuova nel panorama musicale, che ha intercettato il crescente interesse del pubblico per le musiche da film. Il progetto si deve a Simona Rais, soprano, cantante leader di ARIA, e a Martino Crespi, produttore musicale di eventi, che si occupa della regia degli spettacoli.
Specializzato in colonne sonore di film, questo ensemble, attivo dal 2017 e pensato come un concept musicale in continua evoluzione, in grado di proporsi in differenti formazioni, nel giro di pochi anni si è guadagnato la stima della critica e del pubblico, inanellando importanti traguardi e riconoscimenti: tra tutti, le performance in occasione delle due serate organizzate dall’Academy degli Oscar a Roma e Venezia. La peculiarità di ARIA è la sua versatilità. ARIA è infatti un concept musicale in divenire, da strutturare in diverse maniere, dal gruppo ristretto alla grande orchestra sinfonica, per dar vita a inedite letture di colonne sonore di grandi film entrate ormai a far par te dell’ immaginario, riproposte con arrangiamenti inediti e interpretate da voci soliste e da orchestrali di grande talento.
ARIA è anche un CD, che raccoglie le musiche immortali tratte dalle colonne sonore di grandi film entrati di diritto nella storia della settima arte e spesso presenti nel gotha degli Oscar, invito alla magia eterna del cinema. In questa antologia concepita come un tributo alla grande musica da film ci sono diciassette brani: dieci cantati e sette strumentali. Grandi successi firmati da autori come Ennio Morricone, Nino Rota, Hans Zimmer, impressi nella memoria e nell’immaginario, brani che qui vivono una seconda vita, presentati in versioni originali, vestite con lussuosi arrangiamenti che vedono protagoniste bellissime voci tutte al femminile e arditi virtuosi del pentagramma, che regalano una nota tutta particolare a melodie senza tempo.
In un crescendo si materializzano scene che solo in parte sono dei déjà vu, perché queste versioni, molte delle quali forti degli arrangiamenti del Maestro Raffaele Minale, raccontano ad ogni ascolto tutta un’altra storia, tutto un altro film.