Quest’anno la parola d’ordine per le feste sarà “consapevolezza”. Tra brindisi e mise scintillanti per il tradizionale pranzo di Natale, ci sarà una grande assente su molte tavole storicamente abituate alla tradizione: l’anguilla.
L’anguilla tra i piatti del passato simbolo del natale lombardo è purtroppo a rischio di estinzione come certifica la Lista Rossa della IUCN. I dati sono drammatici: negli ultimi vent’anni, la popolazione è crollata di oltre il 90%, complici la pesca intensiva, i cambiamenti climatici e l’inquinamento. A guidare il movimento di sensibilizzazione lo chef tristellato Michelin Mauro Colagreco, ambasciatore UNESCO per la Biodiversità.
Con questa campagna natalizia Colagreco invita a un gesto di responsabilità: eliminare l’anguilla dal menù di Natale significa garantirne il ripopolamento.
La campagna di Mauro Colagreco è supportata da Relais & Châteaux e dall’ONG Ethic Ocean, che hanno già coinvolto oltre 580 hotel e ristoranti in tutto il mondo impegnati a proporre alternative sostenibili e, ovviamente, deliziose, perché essere responsabili non significa rinunciare al gusto, anzi.
E per chi guarda al futuro con occhi innovativi, arriva una notizia che farà parlare i salotti più esclusivi: la startup Forsea Foods ha sviluppato carne coltivata di anguilla, ottenuta in laboratorio da cellule staminali. Disponibile entro due anni, promette di rivoluzionare il mercato con un prodotto cruelty-free per conquistare anche i palati più esigenti.