Anche l’Italia entra a far parte dei “Blue Leaders” il gruppo fondato nel 2019 cui fanno già parte una ventina di Paesi, con l’obiettivo di realizzare, come inteso dalla Convenzione sulla Biodiversità, una rete di aree marine protette, in base ad un nuovo target globale sulla protezione di almeno il 30% degli oceani, entro il 2030.
“L’Italia ha deciso di aderire con convinzione ai Blue leaders perché ne condivide i principi e gli obiettivi”, ha spiegato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, illustrando il significato di questa adesione al gruppo dei Paesi che vogliono richiamare la comunità internazionale all’urgenza di interventi per salvare gli oceani, ponendo rimedio alla crisi climatica in atto e alle varie forme di inquinamento, nonché alla pesca indiscriminata.
“Il Mar Mediterraneo è uno dei più grandi hotspot di biodiversità del pianeta e preservare il nostro mare è fondamentale. Ci impegniamo a proteggere il 30% dei mari entro il 2030, non soltanto in maniera formale, ma con dei chiari indicatori”, ha detto Cingolani in occasione della Giornata nazionale del mare, che è stata celebrata ieri, lunedì 11 aprile.