L’apertura di questi giorni di un ambulatorio medico temporaneo nel vecchio ospedale di Legnano, per i residenti di Legnano e Rescaldina rimasti senza medico di famiglia, certifica in modo inequivocabile il fallimento della politica sanitaria di Regione Lombardia.
Si legge così in una nota diffusa dalle compagini politiche Rifondazione Comunista – Circolo di Legnano e Unione Popolare del Legnanese, che stanno sollevando una particolare riflessione in città, relativa alla necessità di un cambio di passo nella programmazione sanitaria, che attuato prima avrebbe evitato l’attuale situazione emergenziale.
“Un’emergenza frutto di deliberate scelte politiche, come suggerisce la famosa esternazione di Giancarlo Giorgetti, allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e collega di partito del Presidente Fontana, che a pochi mesi dallo scoppio della pandemia da Covid affermava “Nei prossimi cinque anni mancheranno 45mila medici di base, ma chi va più dal medico di base? Il mondo in cui ci si fidava del medico è finito”.
Secondo i due gruppi politici, i processi di smantellamento e privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, sospinti da successivi tagli e trasferimenti di risorse dal pubblico al privato, attuati a livello nazionale ma in modo particolare in Regione Lombardia che del modello privatistico costituisce la punta di diamante in Italia, hanno prodotto il peggioramento drammatico della sanità lombarda che è ormai sotto gli occhi di tutti e che obbliga tanti cittadini a pagare di tasca propria le cure a cui avrebbero diritto o addirittura a rinunciare a curarsi.
Case e Ospedali di Comunità non sono la risposta, se rimangono le attuali scatole vuote o se riproducono al loro interno le stesse logiche privatistiche che stanno all’origine dell’attuale crisi della sanità lombarda. La sanità nella ricca Lombardia assorbe circa l’80% del bilancio regionale. E’ ora che queste risorse tornino ad essere investite nel bene comune dei cittadini e non vadano più a far lievitare i profitti dei grandi gruppi privati della sanità lombarda.