L’Agenzia di Tutela della Salute della Città Metropolitana di Milano – Dipartimento di Prevenzione Veterinario, ha istituito la zona di protezione ai fini della profilassi della mixomatosi dei conigli, dal 4 maggio al 4 novembre 2016. dichiarato “Zona di Protezione” una parte del territorio comunale di Villa Cortese.
Le particelle virali riferibili a Poxvirus sono state riscontrate in un coniglio morto, raccolto sul territorio comunale di Canegrate.
La zona di protezione individuata si riferisce a parte o all’intero territorio dei comuni di Canegrate, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Cerro Maggiore, Parabiago, Nerviano, Busto Garolfo, Villa Cortese e Legnano.
Nei territori oggetto dell’ordinanza avverranno:
– apposizioni a cura delle amministrazioni comunali interessate di tabelle portanti l’iscrizione “zona di protezione contro la mixomatosi dei conigli”, da collocarsi al limite dell’area individuata;
– divieto di immettere entro la zona di protezione o di asportare dalla stessa, conigli vivi;
– i conigli infetti, morti, abbattuti, dovranno essere distrutti mediante incenerimento da parte di ditte autorizzate;
– i conigli selvatici oggetto di caccia riportanti lesioni riferibili a mixomatosi, compresi quelli rinvenuti morti, dovranno essere, secondo competenza territoriale, conferiti ai rispettivi Distretti Veterinari per i conseguenti provvedimenti;
– e’ vietato lo svolgimento di mostre o mercati di conigli su tutto il territorio dei Comuni interessati;
– le misure previste per la zona di protezione resteranno in vigore per 6 mesi dopo l’ultimo caso segnalato.
I trasgressori saranno sanzionati.
Questa malattia arrivò in Europa dai conigli di importazione dell’Uruguay all’inizio del XX secolo.
Venne importata in Australia nel 1950 dal Brasile (dove apparve negli anni ’30) come sistema di controllo delle popolazioni di conigli. L’epidemia scatenatasi, con tassi di mortalità intorno al 99%, è tuttora utilizzata come “Controllo biologico delle popolazioni di conigli” dal Governo australiano. I conigli australiani sembrano aver sviluppato una forte resistenza genetica al virus, riducendo il tasso di mortalità attorno all’80%.
In Italia, la mixomatosi è una malattia considerata “a carattere infettivo e diffusivo” quindi soggetta a denuncia, come da disposizioni del Regolamento di polizia veterinaria.
La mixomatosi non si trasmette all’uomo e ad altre specie animali né direttamente né consumando carni di coniglio.