domenica, 10 Dicembre 2023

Allarme siccità della Coldiretti: smog nelle città e campagne assetate

(Foto di PublicDomainPictures - Pixabay)

L’assenza di precipitazioni significative delle ultime settimane sta facendo scattare l’allarme smog nelle città della pianura Padana, con l’adozione delle prime misure per limitare il traffico veicolare, mentre nelle campagne la siccità mette a rischio la preparazione dei terreni per le semine. Lo illustra in queste ore la Coldiretti in riferimento agli effetti del vasto campo di alta pressione che rimarrà stazionario sul’Europa, accompagnato da almeno una settimana senza pioggia.

Come si legge in una nota, dopo un 2022 che ha registrato il 40% di pioggia in meno al Nord, l’assenza nel 2023 di precipitazioni significative che possano ripulire l’aria da inquinamento e polveri sottili rende ancora più pesante la situazione, tanto che a Torino è scattato il livello 1 (arancio) del semaforo anti-smog mentre è bollino rosso in tutta la Regione Emilia Romagna per la qualità dell’aria, fino a domani mercoledì 15 febbraio.

A pesare è anche la carenza di verde urbano: si stima che una pianta adulta sia capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno. In Italia però si dispone di appena 33,8 metri quadrati di vede urbano per abitante, con i valori peggiori proprio nelle metropoli secondo l’analisi della Coldiretti su dati ISTAT. Tuttavia, grazie ai fondi del PNRR sono in arrivo 6,6 milioni di nuove piante per creare corridoi verdi fra città e campagne, mitigare le isole di calore in estate, rafforzare il terreno contro le bombe d’acqua e ripulire l’aria inquinata dallo smog”.

La situazione per il momento si sta delineando peggiore dello scorso anno, con ricadute anche sulla produzione di alimenti tipici del bacino padano: con il Po a secco, rischia 1/3 del Made in Italy a tavola che si produce proprio della Pianura Padana dove si concentra anche la metà dell’allevamento nazionale. Dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dai grandi formaggi come Parmigiano reggiano e il Grana Padano ai salumi più prestigiosi come il prosciutto di Parma o il Culatello di Zibello, fino alla frutta e alla verdura.

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