Se la tendenza attuale non inverte la rotta, rispetto al 2019 a fine 2023 ci saranno più di 52mila attività commerciali in meno in Italia. Pari ad una perdita totale del -7%. Lo afferma la Confesercenti che nelle scorse ore ha reso pubblici i risultato di un’indagine elaborata con Ipsos.
Risultato dello studio: i negozi di vicinato continuano a diminuire. Alla base della crisi, del commercio ci sarebbe soprattutto la perdita di potere di acquisto da parte dei cittadini, di 11,8 miliardi nel 2022 e in calo, si stima, per altri 2,9 miliardi quest’anno.
“Con la tendenza attuale, la stima per i prossimi sette anni è di una contrazione di circa 73mila, con circa diciotto negozi spariti ogni giorno”, si legge in una nota. Come porre rimedio? Tra le proposte, contro la “desertificazione” del comparto, la Confesercenti propone nuove misure che riducano la pressione delle tasse sulle famiglie, quindi “detassare gli aumenti contrattuali per il prossimo biennio: potrebbe generare 3 miliardi di euro di consumi aggiuntivi già dalla prossima tornata contrattuale”.