Prende il via da oggi, lunedì 2 maggio, una particolare mobilitazione del mondo della scuola, voluta dai sindacati CGIL, CISL e UIL che stanno in queste ore organizzando assemblee ed iniziative varie, che potrebbero confluire nella dichiarazione di uno sciopero, per manifestare contro il decreto sul reclutamento, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale. I rappresentanti delle tre sigle hanno deciso di rimanere in attesa dell’evoluzione dell’iter di conversione del decreto, dicendosi pronti allo sciopero nazionale se il Parlamento non ne modificherà il testo. Il sindacato ANIEF ha già proclamato lo sciopero per il 6 maggio.
Secondo i sindacati, il decreto legge sul reclutamento trascura i precari e non considera il Patto per la scuola; il testo del decreto pubblicato in Gazzetta sarebbe persino peggiorativo rispetto alla sua bozza iniziale.
“Le risorse per gli incentivi saranno reperite attraverso la cancellazione di 10mila cattedre di potenziamento a partire dal 2026: non è un caso se i premi una tantum arrivino solo dal 2027”, si legge in una nota di ANIEF. I sindacati ipotizzano i tagli agli organici di diritto: mille e 600 posti per il 2026-27, 2mila posti per il 2027-28, 2mila per il 2028-29, 2mila per il 2029-30 e 2mila per il 2030-31.
Tra le proposte interessanti per i sindacati, quella del sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, che si basa sulla stabilizzazione dei docenti precari che hanno già più di trentasei mesi di servizio, quindi il reclutamento di nuovi insegnanti con nuovi concorsi, che prevedano prove diverse da quelle attuali.