Si è spento a 91 anni all’ospedale di Vercelli, in seguito ad alcune complicazioni dopo un’operazione all’anca, Nino Cerruti, stilista e imprenditore tra i grandi protagonisti della moda italiana del secolo scorso.
Originario di Biella, discendente di una famiglia di noti industriali del tessuto, ereditò negli anni ’50 l’azienda di famiglia interrompendo gli studi di filosofia e giornalismo, inizialmente intrapresi per proseguire la tradizione familiare. Dotato di grande intuizione e talento Cerruti iniziò subito ad investire nella ricerca e nello sviluppo dei tessuti, portando ai capi prodotti dalla sua azienda oltre alla qualità anche eleganza e design.
Nel 1957, ottenne il successo internazionale con la presentazione a Milano della Hitman, la sua prima linea di abbigliamento. A metà degli anni sessanta nel suo Lanificio Fratelli Cerruti assume giovani talenti emergenti della moda italiana che saranno poi nel tempo consacrati tra i grandi nomi nel mondo come Giorgio Armani. Nel 1967 apre la prima boutique “Cerruti 1881” a Parigi, di lui Coco Chanel dirà “Adoro i suoi pantaloni”.
Negli anni settanta crea la “giacca decostruita” che diventerà il capo iconico della maison, e la linea donna destinata nel tempo a rappresentare il 20% del fatturato totale del brand. Seguiranno negli anni ’80 il lancio del primo profumo maschile dal nome “Nino Cerruti”, la linea sportswear, con l’abbigliamento dedicato al tennis e allo sci, che avrà due sponsor d’eccezione il tennista Jimmy Connors e lo sciatore Ingemar Stenmark, allora ai vertici dello sport mondiale nelle rispettive discipline. Il grande successo ottenuto immediatamente dalla nuova linea porta Cerruti nel 1994 a diventare designer ufficiale della Ferrari, e alle produzione di due nuovi profumi “Cerruti 1881”, pour homme e pour femme, prodotti e distribuiti da Elizabeth Arden.
Un vero maestro di stile ed eleganza, un “signore” della moda, Cerruti ha rappresentato l’Italia dell’alta qualità e dello stile per decenni nel jet set internazionale, facendosi amare moltissimo dalle star di Hollywood che spesso sceglievano il brand per i red carpet.
Nominato nel 2000 Cavaliere del Lavoro nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto anche il prestigioso riconoscimento del Bath Museum of Costume Dress of the Year Award nel 1978 in Gran Bretagna e il Pitti Uomo Award a Firenze nel 1986.