Hanno messo, finalmente, la parola fine ad una vicenda che stava assumendo i toni di un’autentica dissacrazione, i giudici di appello di Francoforte, in Germania, che hanno proibito di dare il nome “Falcone e Borsellino” ad una pizzeria di recente apertura nella cittadina sul Meno, dopo il ricorso presentato da Maria Falcone, sorella del giudice, presidente della Fondazione che porta il nome del magistrato.
Il titolare della pizzeria in questione se userà ancora il nome dei due giudici, entrambi uccisi dalla mafia, dovrà pagare una multa di 250mila euro, o scontare sei mesi in carcere.
In un primo ricorso l’istanza di Maria Falcone era stata respinta, perchè secondo il tribunale, come riferito da cronache vicine alla vicenda, “Falcone ha operato principalmente in Italia, e in Germania è noto solo a una cerchia ristretta di addetti ai lavori e non alla gente comune che frequenta la pizzeria”.
Nelle scorse ore il giudizio finale ha ribaltato la sentenza, proibendo l’uso del nome di Falcone e Borsellino, che va oltre il cattivo gusto.