La fine del mese di aprile potrebbe rappresentare l’inizio della “svolta” nella battaglia contro il Coronavirus: saranno eseguiti nel Regno Unito i primi test di un vaccino sull’uomo.
Il vaccino, realizzato dall’azienda Advent-Irbm di Pomezia insieme con lo Jenner Institute della Oxford University, sarà testato su 550 volontari sani.
I test clinici sull’uomo saranno avviati dopo che ne è stata valutata la non tossicità, ma rilevata piuttosto la sua efficacia, stando ai risultati di esami di laboratorio condotti nelle scorse settimane.
Il vaccino è uno di altri cinque in fase di sperimentazione, e si basa su una tecnologia già consolidata per altri. La sua disponibilità potrebbe essere raggiunta in tempi brevi, e da settembre potrebbe essere somministrato al personale sanitario e alle Forze dell’ordine.
Il vaccino, come spiegano gli esperti, è ormai una realtà vicina, una strada percorribile, entro la fine dell’anno. Dovrà arrivare a chi ne ha più bisogno e si dovrà realizzare un modello che funzioni, sia in senso organizzativo, sia di distribuzione, importante anche dal punto di vista economico.
A fine aprile in Lombardia saranno avviati 20mila test sierologici su personale sanitario e cittadini che hanno vinto la malattia, e sono in procinto di tornare al lavoro. A differenza dei tamponi, i test sierologici permetteranno di tracciare la storia del Covid-19 negli organismi colpiti, e valutare la loro risposta immunitaria.