“La nostra scelta di definire “chiusura notturna” il provvedimento firmato dal Governatore Fontana e dal Ministro della Salute Speranza sembra aver destato perplessità perché non abbiamo usato la parola “coprifuoco””, si legge così in una nota diffusa nelle scorse ore dall’Amministrazione comunale di Canegrate, precisando comunque che, chiamando la nuova misura restrittiva per contenere il Coronavirus come si vuole, l’importante sarà rispettarla.
“Non abbiamo scritto “coprifuoco” perché non amiamo il gusto giornalistico dell’esagerazione, ora di moda, e poi perché “coprifuoco” ha un’eco sinistra che rimanda a periodi bui della nostra storia, ben diversi dagli attuali. Il vero “coprifuoco” (nel Medioevo era l’ordine di coprire il fuoco con la cenere per evitare incendi) è un ricordo sbiadito dei nostri nonni e della guerra, tempo di bombardamenti.
I provvedimenti presi da Regione Lombardia ci sembrano il minimo che si possa chiedere alla comunità per contenere il contagio, e difendere la vita delle persone più fragili. Rispettiamoli”.