Sono trascorsi cinquant’anni dall’oro olimpico di Sapporo, in Giappone, nel 1972, conquistato dal poco più che ventenne Gustav Thöni, un campione che con quella storica medaglia si è consacrato alla leggenda dello sport italiano. In concomitanza con le Olimpiadi Invernali di Pechino, per raccontare il campione e la sua impresa esce il libro “Gustav Thöni”, scritto dal cronista sportivo Beppe Conti, con prefazione di Alberto Tomba.
Erano gli anni Settanta, anni difficili per certi versi ma straordinari dal punto di vista del cambiamento socio culturale, anni in cui la gente iniziava ad appassionarsi allo sci come sport di massa, fino ad allora sport “elitario”. Quattro Coppe del Mondo, titoli olimpici e mondiali, un palmares straordinario, quello di Thöni, fatto di successi colti con classe e stile in diverse specialità dello sci alpino. Insieme a Piero Gros, Erwin Stricker, Helmuth Schmalzl e Tino Pietrogiovanna, il campione diede vita il 7 gennaio 1974 alla gara di slalom gigante a Berchtesgaden, in Germania Ovest, con cui la squadra italiana ottenne un risultato mai conseguito prima di allora da nessuna nazionale, aggiudicandosi le prime cinque posizioni della classifica finale e meritandosi il soprannome di “Valanga azzurra”, facendo sognare tutt’Italia davanti alla tv. Al termine della carriera Thöni è diventato l’allenatore di un’altra leggenda: Alberto Tomba.
Beppe Conti, il cronista sportivo che più di altri ne ha descritto le gesta, ha realizzato per Azzurra Publishing un libro che in testi e immagini racconta la storia sportiva e gli aspetti intimi ed umani di questo campione, una storia da tramandare ai giovani perché conoscano personaggi come lui che nel loro campo hanno fatto la storia.