Ogni anno, una quantità enorme di cibo viene gettata via, con gravi ripercussioni non solo per l’ambiente, ma anche per le risorse economiche e naturali.
Il 5 febbraio, la Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare invita a riflettere su questa piaga che danneggia ecosistema e portafogli.
Nel contesto di un sistema alimentare globale sempre più insostenibile, il problema dello spreco alimentare è ormai una questione centrale, ogni anno infatti circa un terzo degli alimenti prodotti nel mondo finisce per essere gettato via, e questo avviene lungo l’intera catena di produzione, dalla coltivazione fino al consumo finale.
Moltissimi sono gli alimenti sprecati nelle case, nei ristoranti e nei supermercati e se non si agisce con urgenza nel giro di pochi anni la situazione potrebbe essere catastrofica, perché lo spreco alimentare non è soltanto un problema di cibo, ma anche di risorse naturali, come acqua e terra, oltre alla perdita economica che pesa sulle spalle di ogni cittadino.
In Italia si stima che siano buttati circa 25 kg di cibo a persona ogni anno, con dispersione di acqua di circa 140 miliardi di litri.
L’ONU ha incluso nella sua Agenda l’obiettivo di dimezzare lo spreco alimentare pro capite entro il 2030, un passo fondamentale per ridurre la fame nel mondo, e una strategia cruciale per combattere anche il cambiamento climatico, in quanto se lo spreco alimentare fosse un paese, sarebbe il terzo maggiore emettitore di gas serra al mondo.
Sprecare cibo è inoltre una questione di giustizia sociale: mentre un terzo degli alimenti prodotti a livello globale finisce sprecato, oltre 800 milioni di persone nel mondo soffrono la fame, lo spreco alimentare alimenta un circolo vizioso che impoverisce sia le risorse naturali che quelle economiche.
In Italia, l’incidenza dello spreco alimentare è un fenomeno purtroppo in costante crescita.
Oltre a cibi freschi come frutta e verdura, prodotti quotidiani come pane, latte e yogurt sono sempre più spesso destinati alla spazzatura.
Il modo di consumare, alimentato da un’eccessiva disponibilità di cibi a basso costo e scarsa qualità nutrizionale, sta creando un sistema alimentare squilibrato che danneggia salute e ambiente.
Si stima che, solo nei nuclei domestici, il costo del cibo sprecato ammonti a circa 6 miliardi di euro ogni anno, senza contare le perdite lungo la filiera di distribuzione.
La soluzione a questo problema? Parte principalmente da tutti: è fondamentale ridurre lo spreco alimentare nelle case, imparando a fare acquisti più consapevoli, conservare correttamente il cibo, e pianificare meglio i pasti.
La responsabilità di agire deve essere globale, anche istituzioni, aziende e società civile devono essere coinvolte in un cambiamento collettivo che miri a ridurre drasticamente lo spreco di cibo. È necessario un impegno concreto a livello globale e locale, partendo dalla sensibilizzazione di tutti, affinché si crei una cultura del consumo responsabile e del riutilizzo.
In un momento storico in cui le crisi ambientale e sociale sono sempre più urgenti, ogni azione contro lo spreco alimentare rappresenta un passo verso un futuro più sostenibile.
La Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare è un’opportunità per cambiare il rapporto con il cibo, ridurre l’impatto negativo che le abitudini alimentari hanno sul pianeta e creare un futuro più giusto e più verde per le generazioni a venire.